Se ne sente parlare sempre più spesso, ma per molti è ancora un argomento poco conosciuto.L’attenzione sempre maggiore che poniamo su ciò che mangiamo ci dovrebbe portare a familiarizzare con quello che oggi non è più solo un servizio verso il consumatore.La tracciabilità di filiera è infatti un vero e proprio obbligo di legge entrato in vigore dal 2005.Attraverso questo articolo cercheremo di spiegarvi cos’è la tracciabilità di filiera e perché è così importante nel settore alimentare. Comprenderemo quanto questa sia di fondamentale importanza in un settore dove l’incertezza ha spesso portato il consumatore a diffidare della bontà dei prodotti acquistati.
Da qualche tempo è diventato obbligatorio per le aziende che producono e trasformano alimenti garantire la tracciabilità di filiera.Con filiera si intende la rete che comprende le principali attività, tecnologie e risorse delle aziende che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione e fornitura di un prodotto.La rintracciabilità di filiera è il processo che permette di ricostruire la storia del prodotto dalla raccolta sino alla banco dei supermercati attraverso un sistema che utilizza le informazioni tracciate dalle singole aziende lungo tutta la filiera produttiva.Si parla quindi di filiera controllata quando tutti i passaggi e i processi che la riguardano vengono tracciati, verificati, memorizzati secondo un insieme di regole in cui sono disciplinati i diversi passaggi che il prodotto subisce nel suo percorso verso il consumatore finale.
Quando si parla di soluzioni per la tracciabilità della filiera alimentare si intendono sistemi per l'identificazione di tutti i processi produttivi e di trasformazione che hanno contribuito a far nascere un preciso prodotto alimentare.Tale identificazione è basata sul riconoscimento, il monitoraggio e la registrazione delle operazioni svolte, indicando luogo, date, materiali utilizzati, ecc., offrendo cioè una totale trasparenza nelle azioni svolte dalla produzione al consumo finale.
La rintracciabilità è il processo inverso, che raccoglie le informazioni (tracce) precedentemente rilasciate e che ricostruisce il percorso di un alimento. E' lo strumento che attua precise disposizioni sulla sicurezza alimentare e quindi va a soddisfare parametri ben definiti, esclusivamente di natura salutistica. I due processi sono ovviamente fortemente interconnessi. L'Unione Europea vuole dare sicurezza ai propri cittadini e attua in modo rigoroso il regolamento 178/2002: è sufficiente la mancanza delle informazioni necessarie a dimostrare che un alimento (o un mangime, oppure una delle materie prime che lo compongono) sia salubre per sospenderne la commercializzazione all'interno dell'UE con l'immediato ritiro dal mercato per i prodotti già distribuiti.